I due, sorpresi dai carabinieri, con altri giovani intorno all'auto che assistevano allo spettacolo si erano mostrati sorpresi e avevano detto alle forze dell'ordine: "Non facciamo nulla di male, non siamo né i primi né gli ultimi che fanno certe cose".
In primo grado un mese di reclusione a seguito di un patteggiamento.
Poi le cose erano andate meglio: il Gip del Tribunale di Arezzo li aveva assolti perché a suo parere la coppia non era consapevole di violare la legge.
La Procura ha fatto ricorso in Cassazione e lo ha vinto: il caso è stato riaperto e tornerà al Tribunale di Arezzo per un nuovo esame.
In particolare, ha motivato la terza sezione penale, "rientra nella più comune nozione che il compiere atti sessuali in luogo pubblico o aperto al pubblico costituisca un'offesa al pudore".
Non solo.
La condotta dei ragazzi, secondo la Cassazione, non era neppure riconducibile alla disattenzione o all'imprudenza "atteso che il fatto, sia pure alle 3 di notte, avvenne nel parcheggio illuminato antistante il locale notturno e davanti a più persone che attorniavano la vettura per assistere allo spettacolo".