"Come forse sapete, da decenni polemizzo con i demografi, una classe di baroni universitari che considero indiscussa primatista della mediocrità morale e intellettuale che impera da tempo, in Italia e all’estero, nel mondo accademico. Perché primatista di mediocrità morale ? Perché la demografia, in un’era di esplosione demografica qual è stata quella dell’ ultimo secolo, aveva il dovere morale di testimoniare l’indipendenza della scienza dinanzi alle follie dominanti a livello politico e religioso sulla questione della popolazione. Ma non lo ha fatto quasi mai. Anzi si è docilmente e vilmente allineata alle mode del tempo. Così, per esempio, in Francia è stata complice del nazionalismo forsennato che portò allo scontro con la Germania nella prima guerra mondiale, mentre in Italia è stata fascista durante il ventennio, democristiana nell’era democristiana e comunista durante l’egemonia comunista, ma sempre e comunque cieca, sorda e muta dinanzi alla minaccia sempre più drammatica della bomba demografica.
Ma alla mediocrità morale s’è aggiunta, come dicevo, quella intellettuale, poiché la demografia accademica non ha neppure capito l’immensa portata di quella bomba, cioè il suo impatto devastante su tutte le maggiori tragedie del nostro tempo: dalla fame alla guerra, dalla disoccupazione di massa all’inquinamento, dalla desertificazione del pianeta alle migrazioni disperate. Insomma, la demografia è stata, per il mondo assediato dalla sovrappopolazione, una sentinella codarda e/o addormentata che non ha mai voluto o saputo suonare l’allarme e non sa suonarlo tuttora." da http://www.luigidemarchi.it/
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