Se andate in giro in centro per Passeig de Gràcia, tra la Pedrera e la Casa Batllò.
Oppure state passeggiando davanti alla Sagrada Familia e vi intrufolate per una delle stradine popolari della Ciutat Vella.
Voltate l’angolo che vi porta a Las Ramblas continuate dritto fino a Plaça Catalunya. Tutto a un tratto potrete essere circondati da persone totalmente nude.
Nella capitale catalana è permesso camminare per strada come mamma ci ha fatti, o per meglio dire non è proibito.
Nel 2004, due associazioni pro-nudismo riuscirono a far approvare dal Parlamento catalano un’ordinanza che riconosceva il diritto “civico” di esercitare la nudità in pubblico.
Per i promotori, si trattava di diffondere un’iniziativa utile a migliorare “l’educazione e la convivenza nell’esercizio dei diritti civili”.
Le leggi spagnole proibiscono espressamente soltanto l’esibizionismo in forma oscena o forzata di fronte a minorenni, mentre non è contemplata alcuna sanzione per il nudismo.
Da allora, puntualmente continua a spuntare qua e là qualche nudista che passeggia o va in bicicletta attraversando la città.
Per esempio vi capiterà di vedere un signore di mezza età, cappellino rosso in testa e scarpe da ginnastica ai piedi totalmente nudo.
“L’uomo nudo” di Barcellona è diventato un’icona del nudismo catalano e le sue immagini senza veli hanno già fatto il giro del mondo, anche perché il vecchietto non ha problemi nel farsi scattare una foto con il turista che se lo ritrova di fronte.
Ma c’è un problema.
Gira voce che i ristoratori catalani abbiano iniziato a storcere il naso per tutte queste libertà.
E il bello è che non se la prendono con i nudisti ma con chi sta in costume e non porta la maglietta.
I commercianti e i baristi del centro storico, insomma, si lamentano che il turismo a Barcellona è diventato incivile, ma così incivile che stanno meditando di proporre alle autorità cittadine un’altra ordinanza che proibisca di passeggiare per strada in costume.
Potete girare nudi, ma in costume no.
Nella capitale catalana è permesso camminare per strada come mamma ci ha fatti, o per meglio dire non è proibito.
Nel 2004, due associazioni pro-nudismo riuscirono a far approvare dal Parlamento catalano un’ordinanza che riconosceva il diritto “civico” di esercitare la nudità in pubblico.
Per i promotori, si trattava di diffondere un’iniziativa utile a migliorare “l’educazione e la convivenza nell’esercizio dei diritti civili”.
Le leggi spagnole proibiscono espressamente soltanto l’esibizionismo in forma oscena o forzata di fronte a minorenni, mentre non è contemplata alcuna sanzione per il nudismo.
Da allora, puntualmente continua a spuntare qua e là qualche nudista che passeggia o va in bicicletta attraversando la città.
Per esempio vi capiterà di vedere un signore di mezza età, cappellino rosso in testa e scarpe da ginnastica ai piedi totalmente nudo.
“L’uomo nudo” di Barcellona è diventato un’icona del nudismo catalano e le sue immagini senza veli hanno già fatto il giro del mondo, anche perché il vecchietto non ha problemi nel farsi scattare una foto con il turista che se lo ritrova di fronte.
Ma c’è un problema.
Gira voce che i ristoratori catalani abbiano iniziato a storcere il naso per tutte queste libertà.
E il bello è che non se la prendono con i nudisti ma con chi sta in costume e non porta la maglietta.
I commercianti e i baristi del centro storico, insomma, si lamentano che il turismo a Barcellona è diventato incivile, ma così incivile che stanno meditando di proporre alle autorità cittadine un’altra ordinanza che proibisca di passeggiare per strada in costume.
Potete girare nudi, ma in costume no.