22 febbraio 2009
CECINA GROSSETO, in via Porciatti, in via Orcagna, in via Adamello, a Barbanella.
È sempre lui. 25-30 anni, italiano, alla guida di un’auto nera, una Ford Fiesta.
Si avvicina alle ragazze che camminano per le strade di Grosseto e si fa guardare: lui è senza pantaloni e si masturba.
L’esibizione avviene preferibilmente di pomeriggio.
Non gli importa se le ragazze sono sole o in gruppo.
E talvolta allunga le mani.
Il tam-tam sta facendo il giro della città.
C’è l'ingenua che ha scoperto di aver vissuto un’esperienza simile dopo aver ascoltato il racconto delle amiche.
E ha riconosciuto lo stesso autore nella descrizione delle altre.
Dicono le ragazze "Pensavamo che si trattasse di un caso isolato, poi abbiamo capito che gli episodi sono tutti uguali e vanno avanti da mesi.
È sempre lui".
Giovanna (il nome è di fantasia), studentessa universitaria 19enne, è probabilmente stata la prima ad incontrare l’esibizionista.
Fine ottobre, Vallo degli Arcieri, 18,30 circa: «C’era ancora luce.
Ero in auto con due amiche e stavamo parcheggiando.
Dietro ci stava seguendo un’auto, che si era poi fermata una volta che avevamo trovato posto.
Sembrava che volesse parcheggiare al nostro posto.
Era scesa una mia amica e lui si era fatto vedere da lei: aveva i pantaloni abbassati, si toccava il membro.
Poi si era fatto vedere dall’altra, poi da me.
Rimanemmo tutte stupite, meravigliate.
Poi aveva sorriso e se ne era andato.
È durato pochissimo, purtroppo».
Chiamato qualcuno?
«No, nessuno.
Ci abbiamo dato poco peso.
Ce lo siamo raccontato fra amiche e poi basta».
Descrizione: «Occhiali da vista, una montatura semplice.
Faccia pulita, 25-30 anni.
Auto nera, una Ford Fiesta.
Ma non ho preso la targa».
Laura (nome inventato), coetanea e studentessa anche lei, amica di Giovanna, si è imbattuta nell’esibizionista tre settimane fa: via Cimabue, ore 14,30.
Lei la targa l’ha presa.
«Stavo camminando verso via Orcagna.
All’altezza del tennis si era affiancata un’auto, il conducente aveva abbassato il finestrino del passeggero e aveva attaccato discorso dicendo “scusa”.
In quel momento avevo visto che non aveva i pantaloni: completamente nudo dalla cintola in giù con solo le calze.
Avevo tirato dritto ma quando era di nuovo vicino avevo preso il numero di targa, segnandolo sul cellulare: tutti numeri, iniziava per 96, mi sembrava una targa straniera, una Ford nera, una Fiesta mi sembra.
Avevo cambiato marciapiede ma lui mi aveva raggiunto di nuovo più o meno all’altezza del bar.
Stava per uscire, aveva aperto lo sportello.
Poi era tornato dentro.
Quando ero all’incrocio con via Orcagna, lui ha fatto il giro due volte intorno all’aiuola.
Mi ero impaurita.
Ma ha visto che stavo prendendo il cellulare per chiamare altre amiche e se l’è filata verso il Pizzetti».
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