Un petit garçon est étendu sur le sable avec son père sur une plage de nudistes.
Il regarde les gens pendant un moment et tout à coup il demande à son père:
- Pourquoi il y a des hommes qui ont le zizi en l'air et d'autre qui ont le zizi en bas ?
Embarrassé, le père répond :
- Eh bien, ceux qui ont le zizi en l'air sont riches et ceux qui ont le zizi en bas sont pauvres.
La réponse satisfait le petit garçon, qui continue à regarder tout autour de lui.
Peu de temps après, son père lui demande :
- As-tu vu ta mère ?
Le petit garçon lui répond :
- Oui, elle parlait à un homme pauvre, qui est devenu très riche, et elle est en train de lui pomper tout son pognon !
NUDISM CHRONICLE - Modifichiamo l'art. 21 della costituzione Italiana "Sono vietate le pubblicazioni a stampa, gli spettacoli e tutte le altre manifestazioni contrarie al buon costume." Aboliamo i reati di ATTI OSCENI (Cod. Pen. titolo IX, capo I, artt. 527 e 529) e ATTI CONTRARI ALLA PUBBLICA DECENZA (Cod. Pen. libro terzo, titolo I, capo II, sez. I, art. 726)
2007-07-30
Pineta di Lido di Dante
Da tempo immemorabile la pineta è rifugio di amori clandestini, etero ed omosessuali.
Mi piace l’idea che la gente faccia l’amore all’aperto perché penso che non ci sia nulla da nascondere o comunque non si faccia nulla di male.
Sono convinto che ognuno abbia il diritto di far l’amore dove gli pare, a maggior ragione in mezzo alla natura incontaminata della pineta costiera romagnola.
Il dibattito è aperto da tempo e non riguarda solo le polemiche locali.
In realtà se ne parla già da qualche tempo anche in parlamento e l’obbiettivo è quello di modificare il reato di atti osceni in luogo pubblico, che è poi la mannaia che impedisce a molti di prendere semplicemente il sole in completa nudità.
In Italia è proibito da una legge antica e decisamente fuori dal tempo, mentre basta varcare il confine del Belpaese e si trovano spiagge attrezzate per nudisti, la maggioranza dei quali sono italiani, che fanno bilanci da capogiro, sostengono piccole economie che prima erano essenzialmente rurale e sviluppano un turismo assolutamente ecocompatibile.
Una delle regole di ogni luogo, anche “clandestino”, in cui si fa del nudismo è quello di lasciare la spiaggia nello stesso stato in cui si è trovata, e non è difficile vedere persone qualunque armate di picca e sacchetto che prende il sole raccattando immondizia lasciata da bagnanti in costume, invece di giocare a racchettoni sulla battigia.
Mi piace l’idea che la gente faccia l’amore all’aperto perché penso che non ci sia nulla da nascondere o comunque non si faccia nulla di male.
Sono convinto che ognuno abbia il diritto di far l’amore dove gli pare, a maggior ragione in mezzo alla natura incontaminata della pineta costiera romagnola.
Il dibattito è aperto da tempo e non riguarda solo le polemiche locali.
In realtà se ne parla già da qualche tempo anche in parlamento e l’obbiettivo è quello di modificare il reato di atti osceni in luogo pubblico, che è poi la mannaia che impedisce a molti di prendere semplicemente il sole in completa nudità.
In Italia è proibito da una legge antica e decisamente fuori dal tempo, mentre basta varcare il confine del Belpaese e si trovano spiagge attrezzate per nudisti, la maggioranza dei quali sono italiani, che fanno bilanci da capogiro, sostengono piccole economie che prima erano essenzialmente rurale e sviluppano un turismo assolutamente ecocompatibile.
Una delle regole di ogni luogo, anche “clandestino”, in cui si fa del nudismo è quello di lasciare la spiaggia nello stesso stato in cui si è trovata, e non è difficile vedere persone qualunque armate di picca e sacchetto che prende il sole raccattando immondizia lasciata da bagnanti in costume, invece di giocare a racchettoni sulla battigia.
Bacio gay sì, Bacio etero no
I carabinieri fermano due giovanotti che in piena notte si sono appartati ma non troppo in una centralissima strada di Roma, dalle parti del Colosseo, per scambiarsi ardenti effusioni.
Baci, solo baci, assicurano i due focosi appassionati.
Ma quali baci, era sesso, sesso orale, quello che stavano facendo in atteggiamento inequivocabile, sostengono, scrivono e firmano in un verbale i militi dell’Arma.
Atti osceni in luogo pubblico, articolo 527 del codice penale.
Di coppiette sorprese in situazioni intime all’aperto, ce ne sono chissà quante ogni notte d’estate. Ma non finiscono sui giornali.
Questa storia c’è invece finita e li ha riempiti per giorni.
Perché i due amanti denunciati sono omosessuali. Razza protetta. E’ sceso in campo l’Arcigay.
Il parlamentare Grillini (DS) ha invocato l’intervento del governo (contro i carabinieri?).
Contro i militi della Benemerita ha tuonato, da ministra, Livia Turco (DS) (si occupa di Salute): “Mi auguro – ha detto – che venga chiesto scusa a questi ragazzi”.
Ha ritenuto di dover dire la sua anche la ministra Rosy Bindi (Margherita) (si occupa di Famiglia): “Auspico che nel paese cresca uno spirito non solo di tolleranza, ma anche di libertà e rispetto”.
Libertà di fare sesso dove ci pare?
Rispetto della legge e dei carabinieri che lottano per farla rispettare o per due froci che vanno ben oltre lo sbaciucchiamento in una centralissima strada della capitale d’Italia?
Non succede tutti i giorni che un ministro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, solleciti le scuse dei carabinieri ai denunciati.
“Non possono accadere cose così in un paese normale” ha recriminato la Turco.
In un paese normale un ministro sta con gli uomini della legge o solo con gli omosex?
Se pensassi di dovermi appartare una notte in qualche strada del centro di qualche città italiana per soddisfare subitanei raptus erotici, chiederei alla mia partner di vestirsi da uomo, nascondere i capelli sotto una bandana, incollarsi un paio di baffetti finti sopra al labbro e non parlare.
Travestiti da omosessuali, nessuno oserebbe darci fastidio.
Girerebbero al largo anche i carabinieri, in nome della tolleranza, della libertà e del rispetto invocati da Rosy Bindi e per evitare di dover chiederci scusa come pretende Livia Turco.
Darò il voto alla Bindi e alla Turco quando, con coerenza, difenderanno anche agli etero sorpresi in atteggiamenti erotici.
Baci, solo baci, assicurano i due focosi appassionati.
Ma quali baci, era sesso, sesso orale, quello che stavano facendo in atteggiamento inequivocabile, sostengono, scrivono e firmano in un verbale i militi dell’Arma.
Atti osceni in luogo pubblico, articolo 527 del codice penale.
Di coppiette sorprese in situazioni intime all’aperto, ce ne sono chissà quante ogni notte d’estate. Ma non finiscono sui giornali.
Questa storia c’è invece finita e li ha riempiti per giorni.
Perché i due amanti denunciati sono omosessuali. Razza protetta. E’ sceso in campo l’Arcigay.
Il parlamentare Grillini (DS) ha invocato l’intervento del governo (contro i carabinieri?).
Contro i militi della Benemerita ha tuonato, da ministra, Livia Turco (DS) (si occupa di Salute): “Mi auguro – ha detto – che venga chiesto scusa a questi ragazzi”.
Ha ritenuto di dover dire la sua anche la ministra Rosy Bindi (Margherita) (si occupa di Famiglia): “Auspico che nel paese cresca uno spirito non solo di tolleranza, ma anche di libertà e rispetto”.
Libertà di fare sesso dove ci pare?
Rispetto della legge e dei carabinieri che lottano per farla rispettare o per due froci che vanno ben oltre lo sbaciucchiamento in una centralissima strada della capitale d’Italia?
Non succede tutti i giorni che un ministro, che ha giurato fedeltà alla Costituzione, solleciti le scuse dei carabinieri ai denunciati.
“Non possono accadere cose così in un paese normale” ha recriminato la Turco.
In un paese normale un ministro sta con gli uomini della legge o solo con gli omosex?
Se pensassi di dovermi appartare una notte in qualche strada del centro di qualche città italiana per soddisfare subitanei raptus erotici, chiederei alla mia partner di vestirsi da uomo, nascondere i capelli sotto una bandana, incollarsi un paio di baffetti finti sopra al labbro e non parlare.
Travestiti da omosessuali, nessuno oserebbe darci fastidio.
Girerebbero al largo anche i carabinieri, in nome della tolleranza, della libertà e del rispetto invocati da Rosy Bindi e per evitare di dover chiederci scusa come pretende Livia Turco.
Darò il voto alla Bindi e alla Turco quando, con coerenza, difenderanno anche agli etero sorpresi in atteggiamenti erotici.
2007-07-25
Nuda al distributore di benzina
Una bellissima bionda, completamente nuda, è apparsa ad una stazione di servizio di Doemitz, nel nordest della Germania.
La Bild ha mostrato due foto in cui la donna con indosso solo scarpe con tacchi a spillo, un orologio, un braccialetto e una catenina, entra in una Ferrari F430 rossa dopo aver comprato delle sigarette.
Di denunce neanche l'ombra di interventi delle forze dell'ordine neanche parlarne.
E' ora di emigrare in Germania?
La Bild ha mostrato due foto in cui la donna con indosso solo scarpe con tacchi a spillo, un orologio, un braccialetto e una catenina, entra in una Ferrari F430 rossa dopo aver comprato delle sigarette.
Di denunce neanche l'ombra di interventi delle forze dell'ordine neanche parlarne.
E' ora di emigrare in Germania?
Coppia al parco alle 6 di mattina
Una coppia è stata sorpresa ad amoreggiare nei giardini Diaz alle sei di mattina a Macerata.
I due, M.A., trentenne maceratese, e I.V., russa di 25 anni, stavano consumando un rapporto sessuale su una panchina del parco, incuranti della presenza di svariate persone che a quell'ora stavano facendo jogging o portando a spasso il cane.
E proprio una signora in tuta, essendo bacchettona ed impicciandosi negli affari degli altri, non ha per niente apprezzato le performance della coppia, ed ha subito avvisato la polizia.
Naturalmente una volante è arrivata sul posto e gli agenti hanno bloccato ed identificato i due, i quali intanto erano risaliti in auto.
Per loro si profila una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.
I due, M.A., trentenne maceratese, e I.V., russa di 25 anni, stavano consumando un rapporto sessuale su una panchina del parco, incuranti della presenza di svariate persone che a quell'ora stavano facendo jogging o portando a spasso il cane.
E proprio una signora in tuta, essendo bacchettona ed impicciandosi negli affari degli altri, non ha per niente apprezzato le performance della coppia, ed ha subito avvisato la polizia.
Naturalmente una volante è arrivata sul posto e gli agenti hanno bloccato ed identificato i due, i quali intanto erano risaliti in auto.
Per loro si profila una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.
Nudismo terapeutico
A scopo preventivo e terapeutico il nudismo veniva praticato sin dall'antichità, le ragioni salutistiche sono alla base della enorme diffusione del nudismo.
Spogliare il corpo dagli abiti in un ambiente aperto e naturale significa automaticamente predisporlo a tre diversi bagni: il bagno d'aria, il bagno di luce e di sole, il bagno d'acqua dolce o marina.
Essere nudi: il ristabilimento del sistema termo regolatore del corpo umano.
Il corpo nudo,meglio se nudo per lunghi periodi( due o tre mesi all'anno e più) preserva il complicato sistema della regolazione freddo/caldo che risiede in alcuni centri nervosi posti sotto la pelle.
Questo sistema spesso è messo in crisi o addirittura fuori uso dal nostro sovrabbondante abbigliamento e dai vestiti molto stretti.
Il corpo umano così finisce super vestito per assumere le temperature che noi gli imponiamo perdendo la naturale capacità di adeguarsi alle più diverse temperature o cedendo rapidamente calore o producendo rapidamente calore.
Inutile aggiungere che proprio a causa del cattivo funzionamento del delicato termo regolatore del corpo l'uomo e la donna sono prede di numerosissimi malanni degli organi della digestione e respirazione,raffreddori e influenze sinusiti ecc...
La condizione della nudità e il presupposto migliore per la auto prevenzione del calore di dispersione
Spogliare il corpo dagli abiti in un ambiente aperto e naturale significa automaticamente predisporlo a tre diversi bagni: il bagno d'aria, il bagno di luce e di sole, il bagno d'acqua dolce o marina.
Essere nudi: il ristabilimento del sistema termo regolatore del corpo umano.
Il corpo nudo,meglio se nudo per lunghi periodi( due o tre mesi all'anno e più) preserva il complicato sistema della regolazione freddo/caldo che risiede in alcuni centri nervosi posti sotto la pelle.
Questo sistema spesso è messo in crisi o addirittura fuori uso dal nostro sovrabbondante abbigliamento e dai vestiti molto stretti.
Il corpo umano così finisce super vestito per assumere le temperature che noi gli imponiamo perdendo la naturale capacità di adeguarsi alle più diverse temperature o cedendo rapidamente calore o producendo rapidamente calore.
Inutile aggiungere che proprio a causa del cattivo funzionamento del delicato termo regolatore del corpo l'uomo e la donna sono prede di numerosissimi malanni degli organi della digestione e respirazione,raffreddori e influenze sinusiti ecc...
La condizione della nudità e il presupposto migliore per la auto prevenzione del calore di dispersione
2007-07-03
Baia delle Sirene e i bigotti veneti
Torri.
Costumi da bagno ben saldi in vita anche sulla spiaggia di località Brancolino, al confine tra Torri e Garda.
A imporlo, spiega il comandante Domenico Tenca, saranno i vigili di Torri che aumenteranno i controlli «dopo reiterate proteste di bagnanti, esercenti e abitanti di quella zona» (naturalmente bigottoni D.O.C.).
Tra Punta San Vigilio, poco dopo la Baia delle Sirene nel territorio comunale di Garda, e località Brancolino esiste un tratto di costa pieno di anfratti, roccioso e piuttosto impervio da raggiungere, per la vegetazione che lo separa dalla strada Gardesana.
Circa 300 metri in tutto sui quali da anni, specialmente nei fine settimana, arrivano gli amanti della tintarella integrale.
Quando questi nudisti, in grandissima maggioranza uomini, sono in numero piuttosto esiguo, si concentrano nella parte centrale della zona, quella più protetta dalla vegetazione che impedisce la vista ai curiosi.
Quando però il numero dei nudisti aumenta, è facile che «sconfinino» in territorio meno nascosto, a sud verso la rinomata Baia delle Sirene e, a nord, verso la frequentata località Brancolino.
In queste zone, però, ha suscitato reiterate proteste la presenza di bagnanti senza costume: c’è un lido, con tanto di sdraio e ombrelloni, frequentato da famiglie con bambini (notori guardoni degli adulti).
In passato si è arrivati anche a denunce penali e a processi e spesso in zona sono dovute intervenire le forze dell’ordine, chiamate su segnalazione di chi chi si sentiva offeso.
«Durante la stagione estiva», commenta il comandante della polizia municipale, «ci arrivano quotidiane proteste, lettere e telefonate per segnalare non solo il nudismo in sè, ma anche e soprattutto atti osceni in luogo pubblico».
Anche lo scorso anno la polizia municipale di Garda ha denunciato alcune persone, che dovranno ora affrontare un procedimento giudiziario.
«I nudisti vengono qui anche da centri vicini e non solo da Verona», afferma un residente in zona.
«Evidentemente questa è stata segnalata da qualcuno come “spiaggia per nudisti”, ma non lo è. Non è una zona dove sia permesso stare nudi, per consuetudine o per esplicita concessione, come accade in certe isole della Grecia.
Inoltre, e questo è più grave ancora, è già capitato che delle persone facessero all’aperto espliciti atti sessuali (che sono notoriamente atti violenti).
La zona è frequentato anche da famiglie, da bambini (a cui non frega nulla dei nudisti).
Non si può più tollerare questa situazione».
La politica di «tolleranza zero» decisa dal Comune dovrebbe scoraggiare i nudisti.
È stata aggiornata, per quanto riguarda le penali, l’ordinanza numero 27 del Comune di Torri, emanata a fine 2006: ora mostrarsi nudi può costare da 75 fino a 500 euro di multa, senza contare la denuncia penale, con le sue più scabrose conseguenze, fino al processo.
L’ordinanza si limita a imporre di indossare «indumenti atti a coprire i genitali maschili o femminili». Insomma, almeno il topless è salvo (vi ricordate delle campagne anti-topless dei soliti noti negli anni '70? con denunce ed intervento dei carbinieri?) .
«Faremo certamente anche controlli e blitz sulle spiagge», hanno assicurato dalla polizia municipale «perché quel tratto di costa del nostro Comune non è riservato ai nudisti» (ma solo ai bigotti ed agli islamici?).
Qualche problema potrebbe nascere dalla disparità di trattamento con la zona confinante: anche Garda intende adottare una politica di «tolleranza zero» o chiuderà un occhio?
A scanso di equivoci, perché nessun nudista scoperto in flagranza possa dire «non lo sapevo», in Comune fanno sapere che segnaleranno il divieto di nudismo per chiunque entri nel litorale di Torri.
«Metteremo dei cartelli per avvisare in merito», dicono i vigili. (che bravi, che solerzia!).
Intanto però su vari siti internet la spiaggia di Brancolino, definita come quella «alla destra di San Vigilio», viene identificata come luogo dov’è possibile il nudismo e viene accostata a quella sotto la rocca di Manerba del Garda, nel Bresciano, molto più nascosta e scarsamente raggiungibile. Addirittura è citata anche in un sito di gay dove si chiedono e concedono appuntamenti galanti, alla luce rossa del calar del sole lacustre.
Lavoro straordinario in vista per i vigili.
Costumi da bagno ben saldi in vita anche sulla spiaggia di località Brancolino, al confine tra Torri e Garda.
A imporlo, spiega il comandante Domenico Tenca, saranno i vigili di Torri che aumenteranno i controlli «dopo reiterate proteste di bagnanti, esercenti e abitanti di quella zona» (naturalmente bigottoni D.O.C.).
Tra Punta San Vigilio, poco dopo la Baia delle Sirene nel territorio comunale di Garda, e località Brancolino esiste un tratto di costa pieno di anfratti, roccioso e piuttosto impervio da raggiungere, per la vegetazione che lo separa dalla strada Gardesana.
Circa 300 metri in tutto sui quali da anni, specialmente nei fine settimana, arrivano gli amanti della tintarella integrale.
Quando questi nudisti, in grandissima maggioranza uomini, sono in numero piuttosto esiguo, si concentrano nella parte centrale della zona, quella più protetta dalla vegetazione che impedisce la vista ai curiosi.
Quando però il numero dei nudisti aumenta, è facile che «sconfinino» in territorio meno nascosto, a sud verso la rinomata Baia delle Sirene e, a nord, verso la frequentata località Brancolino.
In queste zone, però, ha suscitato reiterate proteste la presenza di bagnanti senza costume: c’è un lido, con tanto di sdraio e ombrelloni, frequentato da famiglie con bambini (notori guardoni degli adulti).
In passato si è arrivati anche a denunce penali e a processi e spesso in zona sono dovute intervenire le forze dell’ordine, chiamate su segnalazione di chi chi si sentiva offeso.
«Durante la stagione estiva», commenta il comandante della polizia municipale, «ci arrivano quotidiane proteste, lettere e telefonate per segnalare non solo il nudismo in sè, ma anche e soprattutto atti osceni in luogo pubblico».
Anche lo scorso anno la polizia municipale di Garda ha denunciato alcune persone, che dovranno ora affrontare un procedimento giudiziario.
«I nudisti vengono qui anche da centri vicini e non solo da Verona», afferma un residente in zona.
«Evidentemente questa è stata segnalata da qualcuno come “spiaggia per nudisti”, ma non lo è. Non è una zona dove sia permesso stare nudi, per consuetudine o per esplicita concessione, come accade in certe isole della Grecia.
Inoltre, e questo è più grave ancora, è già capitato che delle persone facessero all’aperto espliciti atti sessuali (che sono notoriamente atti violenti).
La zona è frequentato anche da famiglie, da bambini (a cui non frega nulla dei nudisti).
Non si può più tollerare questa situazione».
La politica di «tolleranza zero» decisa dal Comune dovrebbe scoraggiare i nudisti.
È stata aggiornata, per quanto riguarda le penali, l’ordinanza numero 27 del Comune di Torri, emanata a fine 2006: ora mostrarsi nudi può costare da 75 fino a 500 euro di multa, senza contare la denuncia penale, con le sue più scabrose conseguenze, fino al processo.
L’ordinanza si limita a imporre di indossare «indumenti atti a coprire i genitali maschili o femminili». Insomma, almeno il topless è salvo (vi ricordate delle campagne anti-topless dei soliti noti negli anni '70? con denunce ed intervento dei carbinieri?) .
«Faremo certamente anche controlli e blitz sulle spiagge», hanno assicurato dalla polizia municipale «perché quel tratto di costa del nostro Comune non è riservato ai nudisti» (ma solo ai bigotti ed agli islamici?).
Qualche problema potrebbe nascere dalla disparità di trattamento con la zona confinante: anche Garda intende adottare una politica di «tolleranza zero» o chiuderà un occhio?
A scanso di equivoci, perché nessun nudista scoperto in flagranza possa dire «non lo sapevo», in Comune fanno sapere che segnaleranno il divieto di nudismo per chiunque entri nel litorale di Torri.
«Metteremo dei cartelli per avvisare in merito», dicono i vigili. (che bravi, che solerzia!).
Intanto però su vari siti internet la spiaggia di Brancolino, definita come quella «alla destra di San Vigilio», viene identificata come luogo dov’è possibile il nudismo e viene accostata a quella sotto la rocca di Manerba del Garda, nel Bresciano, molto più nascosta e scarsamente raggiungibile. Addirittura è citata anche in un sito di gay dove si chiedono e concedono appuntamenti galanti, alla luce rossa del calar del sole lacustre.
Lavoro straordinario in vista per i vigili.
Lega nord dalla parte dei bigotti
Rivolta d’Adda. Intensificati i controlli lungo le rive del fiume: già due denunciati
Nudisti, estate ‘difficile’
RIVOLTA D’ADDA — Non sarà un''estate facile per gli abitudinari del costume adamitico che amano circolare nudi lungo le rive dell''Adda a Rivolta. Potrebbero incappare in una delle pattuglie delle forze dell''ordine volte alla prevenzione e alla repressione dei comportamenti contrari alla moralità ed alla decenza, istituite nell''ambito di un più generale progetto-sicurezza. Proprio quello che è successo a C.P., quarantunenne di Inzago (Milano), e D.V., cinquantaduenne di Treviglio, finiti nel pomeriggio di giovedì nella rete delle forze dell''ordine.
Il servizio di pattugliamento, coordinato dal comandante della polizia locale di Rivolta Giambattista Garbelli e dal maresciallo della locale stazione dei carabinieri Stefano Lo Presti, iniziato alle 14.30 e durato sino alle 19, ha interessato tutto il corso del fiume di competenza del Comune di Rivolta ed ha visto impegnati cinque uomini, di cui quattro in abiti civili.
Per entrambi i nudisti colti sul fatto è scattata la denuncia a piede libero per atti contrari alla pubblica decenza.
«Anche questo intervento — spiega Romano Ogliari, assessore leghista alla sicurezza con il quale l'operazione è stata pianificata — rientra nel quadro della rinnovata attenzione verso luoghi che dovrebbero essere aperti alla frequentazione delle famiglie e dei rivoltani, e che, purtroppo, in questi anni si sono popolati di un sottobosco di immoralità diffusa, allontanandone i fruitori naturali.
Siamo tornati sulle rive dell'Adda — prosegue l'assessore — per riconfermare l'interesse di questa amministrazione comunale per il rispetto della legalità e della moralità che, a nostro avviso, costituiscono i fondamenti del vivere civile, nel rispetto di tutti».
Nudisti, estate ‘difficile’
RIVOLTA D’ADDA — Non sarà un''estate facile per gli abitudinari del costume adamitico che amano circolare nudi lungo le rive dell''Adda a Rivolta. Potrebbero incappare in una delle pattuglie delle forze dell''ordine volte alla prevenzione e alla repressione dei comportamenti contrari alla moralità ed alla decenza, istituite nell''ambito di un più generale progetto-sicurezza. Proprio quello che è successo a C.P., quarantunenne di Inzago (Milano), e D.V., cinquantaduenne di Treviglio, finiti nel pomeriggio di giovedì nella rete delle forze dell''ordine.
Il servizio di pattugliamento, coordinato dal comandante della polizia locale di Rivolta Giambattista Garbelli e dal maresciallo della locale stazione dei carabinieri Stefano Lo Presti, iniziato alle 14.30 e durato sino alle 19, ha interessato tutto il corso del fiume di competenza del Comune di Rivolta ed ha visto impegnati cinque uomini, di cui quattro in abiti civili.
Per entrambi i nudisti colti sul fatto è scattata la denuncia a piede libero per atti contrari alla pubblica decenza.
«Anche questo intervento — spiega Romano Ogliari, assessore leghista alla sicurezza con il quale l'operazione è stata pianificata — rientra nel quadro della rinnovata attenzione verso luoghi che dovrebbero essere aperti alla frequentazione delle famiglie e dei rivoltani, e che, purtroppo, in questi anni si sono popolati di un sottobosco di immoralità diffusa, allontanandone i fruitori naturali.
Siamo tornati sulle rive dell'Adda — prosegue l'assessore — per riconfermare l'interesse di questa amministrazione comunale per il rispetto della legalità e della moralità che, a nostro avviso, costituiscono i fondamenti del vivere civile, nel rispetto di tutti».
Happening nudista sull’Adda
Jean Pascal Marcacci annuncia azioni clamorose: possiamo coinvolgere anche dei parlamentari
L’avvocato: ‘Happening nudista sull’Adda’
«Ho sentito che prosegue l’azione di ‘rastrellamento’ da parte dell’amministrazione di Rivolta lungo le rive dell’Adda: non ci resta che controbattere con iniziative forti per difendere i nostri diritti».
Così l’avvocato Jean Pascal, Marcacci, presidente del coordinamento italiano nudisti e difensore del nudista milanese che nei giorni scorsi era stato mandato assolto dal giudice di pace di Crema. «Per prima cosa — prosegue Marcacci — invito le persone che sono state denunciata a prendere contatto con la Conaiv, per il patrocinio legale le ultime due come tutte quelle che hanno subito questo trattamento vessatorio.
Detto questo, quello che accade a Rivolta è veramente inammissibile.
Vorrà dire che organizzeremo un happening nudista sulle rive dell’Adda e che andremo a protestare, vestiti, sotto le finestre del sindaco Grillotti.
Inoltre regaleremo alla biblioteca del paese i libri sul nudismo in modo che tutti, a partire dagli amministratori locali siano un poco più informati sul nostro movimento, che conta 600 mila aderenti in Italia e 16 milioni in tutta Europa».
Il legale si spinge anche oltre.
«Credo che non ci saranno problemi a coinvolgere alcuni parlamentari che potrebbero andare sulle rive dell’Adda.
Se è necessario trasformeremo questa aggressione ai nostri diritti in un caso nazionale.
In parlamento sono molti i naturisti, Bobo Maroni per esempio, leghista come l’assessore Ogliari».
L’avvocato: ‘Happening nudista sull’Adda’
«Ho sentito che prosegue l’azione di ‘rastrellamento’ da parte dell’amministrazione di Rivolta lungo le rive dell’Adda: non ci resta che controbattere con iniziative forti per difendere i nostri diritti».
Così l’avvocato Jean Pascal, Marcacci, presidente del coordinamento italiano nudisti e difensore del nudista milanese che nei giorni scorsi era stato mandato assolto dal giudice di pace di Crema. «Per prima cosa — prosegue Marcacci — invito le persone che sono state denunciata a prendere contatto con la Conaiv, per il patrocinio legale le ultime due come tutte quelle che hanno subito questo trattamento vessatorio.
Detto questo, quello che accade a Rivolta è veramente inammissibile.
Vorrà dire che organizzeremo un happening nudista sulle rive dell’Adda e che andremo a protestare, vestiti, sotto le finestre del sindaco Grillotti.
Inoltre regaleremo alla biblioteca del paese i libri sul nudismo in modo che tutti, a partire dagli amministratori locali siano un poco più informati sul nostro movimento, che conta 600 mila aderenti in Italia e 16 milioni in tutta Europa».
Il legale si spinge anche oltre.
«Credo che non ci saranno problemi a coinvolgere alcuni parlamentari che potrebbero andare sulle rive dell’Adda.
Se è necessario trasformeremo questa aggressione ai nostri diritti in un caso nazionale.
In parlamento sono molti i naturisti, Bobo Maroni per esempio, leghista come l’assessore Ogliari».
Fiume Adda e giudici
In data 26 giugno 07 è finalmete terminato il processo al coraggioso nudista di Milano L.G. , che ha avuto il coraggio e la serenità di affrontare il processo con la difesa di un valido Avvocato per una denuncia dell'estate scorsa in Rivolta d'Adda ( CR ) , localita Ghiaione di Mezzo - Zita , sulla sponda sinistra del fiume Adda dove fra l'altro anche quest'anno il Sindaco locale ha ricominciato il rastrellamento di nudisti ad opera di Carabinieri e Polizia Minicipale Lombarda.
Ma al contrario di altri trenta nudisti denunciati nell'estate 2006 il giovane L. G. ha reagito e ha deciso di affrontare il processo penale e abbiamo vinto !
Il Giudice di Pace di Crema, competente per territorio sul quel tratto del fiume Adda, ha assolto perchè il fatto non sussiste il nudista che si esponeva il 7 settembre 2006 in località Ghiaione di Mazzo sul fiume Adda che da questo momento diventa luogo di accertata frequentazione nudista.
Ne consegue che ogni denuncia per il reato di atti contrari alla pubbblica decenza ( art. 726 c.p. ) potrà essere portata al Giudice di Pace e quindi annullata dalla stesso Giudice.
Ma il principio è affermato i nudisti sono nel loro pieno diritto di esporsi in quella zona.
Nel caso le repressioni continuino l'ideale sarebbe mostrare agli agenti una copia della sentenza appena la stessa sarà pubblicata.
Ma al contrario di altri trenta nudisti denunciati nell'estate 2006 il giovane L. G. ha reagito e ha deciso di affrontare il processo penale e abbiamo vinto !
Il Giudice di Pace di Crema, competente per territorio sul quel tratto del fiume Adda, ha assolto perchè il fatto non sussiste il nudista che si esponeva il 7 settembre 2006 in località Ghiaione di Mazzo sul fiume Adda che da questo momento diventa luogo di accertata frequentazione nudista.
Ne consegue che ogni denuncia per il reato di atti contrari alla pubbblica decenza ( art. 726 c.p. ) potrà essere portata al Giudice di Pace e quindi annullata dalla stesso Giudice.
Ma il principio è affermato i nudisti sono nel loro pieno diritto di esporsi in quella zona.
Nel caso le repressioni continuino l'ideale sarebbe mostrare agli agenti una copia della sentenza appena la stessa sarà pubblicata.
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