2010-09-03

È morto Luigi De Marchi

È morto il 25 luglio 2010 il professor Luigi De Marchi, psicoterapeuta umanista, fondatore e presidente di tre importanti scuole di psicoterapia: quella di Wilhelm Reich, la bioenergetica di Alexander Lowen e l'umanistica di Carl Rogers.
De Marchi era anche presidente onorario della Societa' italiana di psicologia e direttore della Societa' europea di psicologia umanistica.

Chi odia l'Occidente ha una paura matta del sesso
Inviato da MrBittertooth il Ven, 04/04/2003 - 11:58
Un articolo di Luigi De Marchi dei tempi della guerra del Golfo n° 1 -- Operation Desert Storm. Sempre attuale, purtroppo!
Chi odia l'Occidente ha una paura matta del sesso
Sotto la loro maschera ideologica i fascisti, gli ex-comunisti, gli integralisti cattolici o islamici condividono la stessa matrice ideologica: sono sessuofobici, dogmatici e intolleranti.
In un recente editoriale, Vittorio Feltri ha sottolineato che la crisi del Golfo rivela che in Italia ci sono due partiti trasversali, che raccolgono consenso attraverso differenti ideologie e differenti partiti tradizionali.
Feltri ha richiamato il fatto che il fronte anti-occidentale è composto da una maggioranza di ex-comunisti, ex-fascisti e cattolici integralisti.
Questi gruppi sono considerati rispettivamente di sinistra, di destra e moderati, ma si trovano insieme a protestare contro "l'arroganza dei paesi occidentali" che non sono capaci di trovare un accordo con quel brav'uomo di Saddam Hussein.
E' difficile spiegare come persone che si considerano nemiche possano trovarsi raggruppate insieme.
Credo che la guerra del Golfo, questo evento traumatico, abbia funzionato come un reagente per rivelare le relazioni psicologiche tra alcuni gruppi e alcuni tipi di personalità , oltre la loro apparente incompatibilità .
Credo che questo fronte trasversale sulla crisi del Golfo ci dia prove ancora più chiare del fatto che gli atteggiamenti politici e sociali debbano essere analizzati in termini psicologici, un tipo di analisi che io chiamo psico-politica.
"Le ideologie non sono che maschere" dice l'analista psico-politico, "quello che conta davvero sono i tipi psicologici che si trovano sotto queste maschere."
Se guardiamo un po' più da vicino queste ideologie, e applichiamo questo punto di vista, possiamo facilmente trovare cosa hanno in comune.
Primo, hanno un denominatore comune nel dogmatismo.
Ad essere onesti, questo è meno forte di quanto sia stato in passato, perché la storia e la scienza insieme hanno sconfessato numerosi dogmi cattolici, comunisti o fascisti, e le loro gerarchie hanno dovuto rivedere o attenuare la loro dottrina.
Nondimeno tutti questi gruppi hanno nostalgia delle certezze passate e tutte hanno avuto o hanno tuttora "capi infallibili".
In secondo luogo, tutti questi movimenti hanno - a volte in netto contrasto con le loro affermazioni pubbliche - un approccio fortemente misogino e sessuofobico. Non a caso lottano per "moralizzare" la società , e per lungo tempo hanno escluso le donne dalla leadership.
Terzo, questi movimenti, e quelli cattolici in particolare, si oppongono alla contraccezione e al controllo delle nascite.
Tutti questi movimenti hanno una lunga storia di persecuzioni sanguinose, sia all'interno che all'esterno.
Tutti questi aspetti comuni sono strani e allarmanti, e tuttavia sembra difficile trovare un denominatore psicologico comune.
Tra i primi a cercare di spiegare questi fatti ci fu Wilhelm Reich, discepolo eretico di Freud.
Secondo Reich, la repressione della sessualità naturale, tipica dei regimi autoritari (dal nazismo allo stalinismo, dalle dottrine maoiste al cattolicesimo all'islamismo), è l'innesco psicologico per lo spirito gregario dei seguaci e per l'autoritarismo delle leadership.
Crea una distorsione sado-masochista della personalità .
Al livello sociale, produce un costante desiderio di dominio e di controllo nei leader; e tra i seguaci, un bisogno incoercibile di sottomissione, uno spirito di sacrificio all'autorità, che si tratti della chiesa, dello stato o del partito.
L'ipotesi di Reich è interessante, perché Reich è il primo a compiere ricerche per una spiegazione psicologica di fenomeni che appaiono molto differenti.
Tuttavia, quest'ipotesi sembra anche unilaterale e semplicista.
Possiamo credere, come Freud fece nei suoi tempi vittoriani, che tutte le neurosi umane e le tragedie derivino dalla repressione sessuale?
Uno scrittore italiano degli anni '30, Achille Campanile, rispose corrosivamente a Freud che "la vita di un uomo - e la sua morte - non si riduce solo alle sue pene". Se fosse vero, come credeva Reich, che prima della nascita dei regimi totalitari con la loro repressione sessuale, tutti gli uomini erano buoni e felici (come nel mito del buon selvaggio proposto da Rousseau), allora da dove e da chi sono stati generati tutti i regimi autoritari e sessuofobici?
Nelle mie ricerche sulla conflittualità umana, mi sono imbattuto in un altro fattore primario di distruttività che la psicologia sembra avere negletto, e che non deriva da nessuna "società cattiva", ma dalla semplice e naturale evoluzione della mente umana, e questa è l'angoscia di morte (che segue la scoperta del comune destino di morte, la propria stessa morte, e la partecipazione all'agonia e alla morte dei propri cari) e alla sua accettazione paranoide.
La psiche umana tenta di difendersi da quest'angoscia con il bisogno di certezze, e con la promessa religiosa circa il Paradiso, dove c'è gioia eterna e pace della mente, Paradiso che è riservato ai seguaci della Vera Fede (e qui l'inizio di tutte le guerre sante, l'ultima la Jihad che promette di distruggere tutti i miscredenti).
I movimenti totalitari moderni, di destra o di sinistra, sembrano essere l'estremo tentativo di riprodurre il paradiso in terra delle antiche credenze religiose, scosso dall'approccio scientifico e laico che è fiorito nei paesi occidentali.
Ma a questo punto, l'affinità psicologica di base dei seguaci della Vera Fede e delle Vere Rivoluzioni appare chiara, e spiega perché persone con ideologie differenti si trovano fianco a fianco: come fu nel caso del patto Ribbentrop-Molotov, e del sostegno vaticano al fascismo in Italia, o il sostegno irresponsabile dell'ex-Unione Sovietica al fondamentalismo islamico; come è nel caso del continuo revival della cultura cattolica-comunista, fino alla generosa "comprensione" che il papa ha offerto agli istigatori dell'assassinio di Salman Rushdie (fortunatamente non realizzato) e alla cordialità che la Santa Sede ha sempre dimostrato verso l'OLP (che ha rinunciato solo recentemente al terrorismo); o al rifiuto di accettare le pratiche contraccettive in nome della possibilità di moltiplicare i pani e i pesci (che non si è mai realizzata); fino all'articolo che il settimanale "Civiltà cattolica" ha pubblicato in difesa della legittimità dell'invasione irachena del Kuwait; e naturalmente, fino al crearsi del fronte anti-occidentale durante la crisi del Golfo.
Alla fine, quali sono le mancanze dell'occidente democratico che questi militanti e veterani dei vari pensieri dogmatici considerano imperdonabili, fino al punto di sostenere sempre i suoi nemici?
Indico tre punti.
Il primo difetto è che questi paesi occidentali sono la patria di questi "rivoluzionari", e in quanto tali, rappresentano il simbolo dell'Autorità che essi contestano.
La seconda mancanza è la libertà sessuale, che mina il processo di costruzione del fanatismo, come Reich aveva sottolineato.
La terza mancanza imperdonabile è che i paesi dell'occidente sono la patria del pensiero umanistico, basato sulla ricerca indipendente, che da duecento anni mette in crisi le loro certezze e la loro promessa di paradiso, che sia celeste o di questa terra.

2010-06-25

Trentino bigotto

TRENTO - 10 nov 2009
Via i nudi di donna, sparito qualsiasi riferimento erotico.
È calata la censura preventiva sulla mostra che l'artista trentina Sabrina Conotter ha aperto ieri in Regione nell'ambito dell'iniziativa «Arte a palazzo».
Conotter, 26 anni, si definisce artista del «realismo figurativo sintetista».
Dipinge la natura ma soprattutto disegna donne.
«Volti e nudi artistici molto soft - spiega lei».
Eppure a funzionari e dirigenti della Regione le opere di Conotter non sono piaciute.
«Quando avevamo trovato l'accordo per l'esposizione - spiega l'artista - mi avevano avvisato di limitarmi.
Avevo accettato e deciso di ridurre i pezzo da esporre».
Ieri mattina, quando stava montando la sua mostra, una dozzina di quadri, dalla Regione l'hanno avvisata che le opere erano troppo poche.
«Così sono andata a prendere gli altri, quelli inizialmente censurati, ma quando li stavamo appendendo è scoppiato l'inferno».
A suo dire diversi impiegati, capi ufficio e dirigenti della Regione sono scesi nell'atrio e hanno iniziato a protestare.
«Secondo me, però, non c'era nulla di volgare in quelle opere d'arte.
Non sono assolutamente offensive nei confronti delle donne, tant'è vero che in passato le ho esposte a Torre Mirana».
In ogni caso le proteste dei dirigenti (sia uomini che donne) sono state così efficaci da obbligare l'artista a ritirare le opere più «spinte».

Sarcedote celebra nudo

Sarcedote celebra senza veli: 'nudi siamo tutti uguali' "In alcuni dei momenti piu' importanti della sua vita, Gesu' era nudo".
Virginia - E'ormai una tradizione per una chiesa in Virginia la celebrazione della liturgia nudo.
Il pastore Allen Parker celebra infatti la messa completamente nudo.
Ovviamente la scelta di partecipare è facoltativa, nonostante siano migliaia i fedeli che ogni anni vi partecipano convinti del fatto che tutti gli uomini nudi sono uguali, e poco importa, quindi, se il prete in determinate occasioni si mostra nudo.
“Io non credo che a Dio interessa quello che indossi. L’importante è pregare” afferma Richard Foley, un membro della congregazione.
Per la comunità di Whitetail, il nudo integrale e la religione sono strettamente collegati.
"In alcuni dei momenti più importanti della sua vita Gesù era nudo.
Quando è stato crocifisso era nudo e quando è risorto, lasciando i suoi vestiti, nella tomba era nudo.
Se Dio ci ha fatto così, cosa può esserci di sbagliato?" spiega il pastore Parker, sottolineando che senza vestiti non esiste distinzione sociale, non è infatti possibile distinguere il milionario dall’idraulico, ognuno si mostra per quello che veramente è, ed è forse proprio per questo che aumentano sempre di più i fedeli che partecipano a queste celebrazioni.

nudi in auto vicino alla scuola

Pompei, 4 aprile 2010, avvocato 63enne e amante denunciati.
Lui un avvocato di 63 anni, lei una casalinga trentenne.
Entrambi napoletani.
La passione e la voglia di trasgressione li ha fatti spingere oltre la soglia della legge bigotta: in pieno giorno e a pochi metri da una scuola media facevano sesso in automobile.
A sorprenderli completamente nudi sono stati i carabinieri pompeiani, avvertiti da alcuni insegnati bacchettoni.
L'incontro in auto, alle 10 di martedì scorso davanti alla scuola media Maiuri, ai due protagonisti della vicenda - C.G. 63 anni e C.V. 30 anni - è costato una denuncia per atti osceni in luogo pubblico.
I militari, coordinati dal capitano Luca Toti e dal luogotenente Vittorio Manzo, non si spiegano come mai un professionista, per incontrarsi con la sua amante, abbia scelto di appartarsi in macchina a Pompei, in pieno giorno e in una stradina laterale che costeggia il muro di cinta della scuola media in via Sant'Abbondio.
A quell'ora alcune classi di prima e seconda media erano fuori al cortile della scuola per svolgere la lezione di educazione fisica.
Praticamente a pochi metri dall'auto dove si stavano compiendo le performance sessuali.
Nella zona, inoltre, per le numerose abitazioni e i tanti esercizi commerciali presenti, c'è un via vai di automobili.
Insomma, ai due doveva importare davvero poco di essere visti in un atteggiamento sessuale.
L'uomo, invitato dai carabinieri a rivestirsi e scendere dalla macchina per l'identificazione, si è anche lamentato dell’intempestivo intervento dei militari: «Mi avete interrotto sul più bello. Potevate aspettare un po’», li avrebbe ripresi.

nudi via internet

Nel Wisconsin potrebbe diventare legge una norma che vieta di riprendere uomini e donne nudi senza consenso.
Una legge liberticida che viene giustificata come necessità di "arginare internet", è all'attenzione del governatore dello Stato del Wisconsin, Scott McMallun.
Il provvedimento mette fuori legge ogni ripresa video e qualsiasi fotografia venga scattata a persone nude senza che queste diano il loro consenso.
Una norma che mira a impedire che attraverso internet una violazione dell'intimità e della privacy possa trasformarsi in un problema per chi viene ripreso senza volerlo (e allora se ne stia vestito).
La legge, appoggiata tanto dai Democrats che dai Republicans, mira a imporre sanzioni pesanti contro - parole dei senatori del Wisconsin - "i depravati che si divertono videoregistrando vittime innocenti nei loro momenti privati".
"Oggi chi compie questi abusi - dicono i maggiori 'sponsor' del provvedimento - può far danni inviando quelle immagini di nudo su internet.
Dobbiamo anticipare questi pervertiti dell'alta tecnologia".
L'obiettivo della norma è superare quei pregiudizi di incostituzionalità per i quali la Corte Suprema del Wisconsin aveva bocciato in passato un provvedimento molto simile.
Quel che colpisce è che nello stato già esiste una legge contro la videoregistrazione.
"La nuova norma - spiega il senatore che ha presentato il progetto - migliora la legge attuale assicurandosi che i voyeur che producono immagini siano ritenuti responsabili al pari di coloro che le riproducono.
E rende il tutto un reato penale, così che risulti maggiormente difendibile da ogni appello al Primo Emendamento che cerchi di farla considerare incostituzionale".
Non è chiaro però come verrebbero considerati quegli utenti internet che si trovassero a inoltrare ad amici o conoscenti foto di sconosciuti recuperate dai newsgroup, senza avere alcun indizio sull'origine legale o meno delle immagini.

2010-06-18

Marina di Camerota - SA bigotta

Camerota Salerno, luglio 2008.
Nudisti napoletani denunciati da carabinieri in costume a Marina di Camerota. 
I militari della locale stazione diretti dal loro luogotenente hanno tolto la divisa e infilato il costume per confondersi tra i bagnanti. 
L´obiettivo era quello di controllare i nudisti sulla affollatissima spiaggia "Finocchiara" in localitá Mingardo.
 I carabinieri hanno denunciato così tre che stavano prendendo il sole senza costume a pochi metri da bagnanti in costume e bambini, nella rinomata spiaggia della costa cilentana.
Quando i militari si sono presentati ai nudisti, invitandoli a rivestirsi, i tre si sono giustificati dicendo che non stavano facendo nulla di male. 
Nonostante questo, la denuncia è partita lo stesso. 
Infatti, finché la legge rimarrá quella attuale, i nudisti non avranno vita facile perché le forze dell´ordine hanno dalla loro la legge bigotta italiana. 
Erano stati proprio gli altri bagnanti bacchettoni, infastiditi dal nudo integrale, ad allertare le forze dell´ordine dopo aver visto i turisti che facevano il bagno senza costume e con la massima disinvoltura. 
«I controlli continueranno- ha spiegato il capitano - perché le nostre spiagge sono per un turismo tranquillo, rispettoso delle regole e del buon senso». 
Contro la spiaggetta "Finocchiara", da sempre meta di nudisti, ben nascosta dietro una parete rocciosa ripidissima, si sono spesso espressi residenti e turisti bigotti, ma fino ad oggi la questione non era mai stata risolta. 
Quando i nudisti sono andati via dalla spiaggia, molti turisti hanno inveito contro i militari dicendo di aver fatto un pessimo lavoro. 
«Non è ammissibile che in una spiaggia pubblica, affollata di bagnanti di ogni etá, ci siano delle persone senza costume» hanno commentato i vari bigotti.
Ora i tre nudisti napoletani dovranno rispondere dinanzi all´autoritá giudiziaria del tribunale di Vallo della Lucania dell´accusa di atti osceni in luogo pubblico. 
Ma i controlli dei militari si sono protratti per tutta la mattinata lungo le spiagge, sia in divisa che borghese, per la prevenzione dei reati ed in particolar modo dei furti e per fronteggiare la piaga dell´abusivismo commerciale, salvaguardando così il commercio locale e gli operatori. 
I controlli continueranno senza sosta per tutto il periodo estivo.

2010-05-31

Nudisti in strada a Barcelona

Luglio 2009

I nudisti a spasso per Barcellona
Se andate in giro in centro per Passeig de Gràcia, tra la Pedrera e la Casa Batllò.
Oppure state passeggiando davanti alla Sagrada Familia e vi intrufolate per una delle stradine popolari della Ciutat Vella.
Voltate l’angolo che vi porta a Las Ramblas continuate dritto fino a Plaça Catalunya. Tutto a un tratto potrete essere circondati da persone totalmente nude.
Nella capitale catalana è permesso camminare per strada come mamma ci ha fatti, o per meglio dire non è proibito.
Nel 2004, due associazioni pro-nudismo riuscirono a far approvare dal Parlamento catalano un’ordinanza che riconosceva il diritto “civico” di esercitare la nudità in pubblico.
Per i promotori, si trattava di diffondere un’iniziativa utile a migliorare “l’educazione e la convivenza nell’esercizio dei diritti civili”.
Le leggi spagnole proibiscono espressamente soltanto l’esibizionismo in forma oscena o forzata di fronte a minorenni, mentre non è contemplata alcuna sanzione per il nudismo.
Da allora, puntualmente continua a spuntare qua e là qualche nudista che passeggia o va in bicicletta attraversando la città.
Per esempio vi capiterà di vedere un signore di mezza età, cappellino rosso in testa e scarpe da ginnastica ai piedi totalmente nudo.

“L’uomo nudo” di Barcellona è diventato un’icona del nudismo catalano e le sue immagini senza veli hanno già fatto il giro del mondo, anche perché il vecchietto non ha problemi nel farsi scattare una foto con il turista che se lo ritrova di fronte.

Ma c’è un problema.
Gira voce che i ristoratori catalani abbiano iniziato a storcere il naso per tutte queste libertà.
E il bello è che non se la prendono con i nudisti ma con chi sta in costume e non porta la maglietta.
I commercianti e i baristi del centro storico, insomma, si lamentano che il turismo a Barcellona è diventato incivile, ma così incivile che stanno meditando di proporre alle autorità cittadine un’altra ordinanza che proibisca di passeggiare per strada in costume.
Potete girare nudi, ma in costume no.

Nudo in Fiesta

22 febbraio 2009
CECINA  GROSSETO, in via Porciatti, in via Orcagna, in via Adamello, a Barbanella.
È sempre lui. 25-30 anni, italiano, alla guida di un’auto nera, una Ford Fiesta.
Si avvicina alle ragazze che camminano per le strade di Grosseto e si fa guardare: lui è senza pantaloni e si masturba.
L’esibizione avviene preferibilmente di pomeriggio.
Non gli importa se le ragazze sono sole o in gruppo.
E talvolta allunga le mani.
Il tam-tam sta facendo il giro della città.
C’è l'ingenua che ha scoperto di aver vissuto un’esperienza simile dopo aver ascoltato il racconto delle amiche.
E ha riconosciuto lo stesso autore nella descrizione delle altre.
Dicono le ragazze "Pensavamo che si trattasse di un caso isolato, poi abbiamo capito che gli episodi sono tutti uguali e vanno avanti da mesi.
È sempre lui".
Giovanna (il nome è di fantasia), studentessa universitaria 19enne, è probabilmente stata la prima ad incontrare l’esibizionista.
Fine ottobre, Vallo degli Arcieri, 18,30 circa: «C’era ancora luce.
Ero in auto con due amiche e stavamo parcheggiando.
Dietro ci stava seguendo un’auto, che si era poi fermata una volta che avevamo trovato posto.
Sembrava che volesse parcheggiare al nostro posto.
Era scesa una mia amica e lui si era fatto vedere da lei: aveva i pantaloni abbassati, si toccava il membro.
Poi si era fatto vedere dall’altra, poi da me.
Rimanemmo tutte stupite, meravigliate.
Poi aveva sorriso e se ne era andato.
È durato pochissimo, purtroppo».
Chiamato qualcuno?
«No, nessuno.
Ci abbiamo dato poco peso.
Ce lo siamo raccontato fra amiche e poi basta».
Descrizione: «Occhiali da vista, una montatura semplice.
Faccia pulita, 25-30 anni.
Auto nera, una Ford Fiesta.
Ma non ho preso la targa».
Laura (nome inventato), coetanea e studentessa anche lei, amica di Giovanna, si è imbattuta nell’esibizionista tre settimane fa: via Cimabue, ore 14,30.
Lei la targa l’ha presa.
«Stavo camminando verso via Orcagna.
All’altezza del tennis si era affiancata un’auto, il conducente aveva abbassato il finestrino del passeggero e aveva attaccato discorso dicendo “scusa”.
In quel momento avevo visto che non aveva i pantaloni: completamente nudo dalla cintola in giù con solo le calze.
Avevo tirato dritto ma quando era di nuovo vicino avevo preso il numero di targa, segnandolo sul cellulare: tutti numeri, iniziava per 96, mi sembrava una targa straniera, una Ford nera, una Fiesta mi sembra.
Avevo cambiato marciapiede ma lui mi aveva raggiunto di nuovo più o meno all’altezza del bar.
Stava per uscire, aveva aperto lo sportello.
Poi era tornato dentro.
Quando ero all’incrocio con via Orcagna, lui ha fatto il giro due volte intorno all’aiuola.
Mi ero impaurita.
Ma ha visto che stavo prendendo il cellulare per chiamare altre amiche e se l’è filata verso il Pizzetti».

2010-01-12

Caorle nudista

CAORLE ( 29 maggio 2009)
Da quattro giorni la centralissima spiaggia levante di Caorle offre ai bagnanti del periodo uno spettacolo in più: un gruppo di dodici turiste della repubblica Ceca che si presentano in spiaggia di buon mattino completamente nude.
O meglio, in spiaggia arrivano col costume, che poi depongono accuratamente per restare "al naturale".
Per la gioia dei maschietti e delle lesbiche presenti, le turiste - la cui età va dai 35 ai 60 anni - si danno ad una mezz'oretta di aerobica e poi fanno il bagno in mare.
La cosa ha dato fastidio a più di qualche bigotto, specie alle famigliole bacchettone che di primo mattino portano i pargoli in riva al mare.
Appena saputa la cosa il sindaco della cittadina balneare ha dato ordine ai suoi vigili di far rispettare il regolamento comunale, che prevede multe per tutti coloro che restano senza costume.