2007-06-27

Censura a Manerba del Garda

"Riqualificazione: ora serve il sostegno di Provincia e Regione".
E' passato un anno dall'entrata in vigore dell'ordinanza contro ogni forma di nudismo emessa dal comune di Manerba per la zona del parco della Rocca e del Sasso, ma la situazione non è migliorata.
Il vero problema non è più solo la frequentazione dei nudisti, che visitano le impervie calette della costa da porto Dusano al Sasso ormai da 20 anni, bensì la presenza di esibizionisti, scambisti (bisogna essere capaci a fare gli scambisti) e guardoni (naturalmente guardare le donne nude in TV non è essere guardoni).
La situazione è degenerata nell'ultimo anno, tanto da balzare agli "onori" della cronaca nazionale. "L'ordinanza ha migliorato la situazione nella parte alta del Sasso spiega il presidente del consiglio comunale di Manerba, Isidoro Bertini (esercente, lista civica) spingendo nella parte più bassa, e meno accessibile, della costa i gruppi di esibizionisti (guidare l'ultimo modello di BMW non è esibizionismo?)".
Così nel paio di chilometri di insenature difficilmente raggiungibili non ci sono più soltanto voyeur, scambisti etero ed omosessuali.
Ci si può imbattere anche in transessuali (e i gay che sono la maggioranza) o nelle più diverse forme di prostituzione (mai vista una puttana alla Rocca).
E i frequentatori arrivano persino via lago, da imbarcazioni che si portano fin vicino alla riva.
"La situazione sta diventando insostenibile afferma Andrea Albini, presidente del Comitato per la spiaggia della Rocca di Pisenze; negli ultimi 5 anni la condizione della zona è precipitata in modo grave ed indecente.
Oltre ai gesti volgari, squallidi e oltraggiosi al pubblico pudore, c'è pure il rischio di atti di violenza (mai successo nulla).
Perciò ogni persona che s'imbatte in questo tipo di esibizionisti è giusto che chieda l'intervento delle forze dell'ordine".
La stessa Amministrazione comunale manerbese è consapevole della gravità del problema sta studiando una soluzione definitiva al problema.
Servirebbe innanzitutto un pattugliamento costante della zona, sia via lago,utilizzando motovedette (che non fermano mai i motoscafi che sfrecciano a 20 m dalla riva), sia via terra.
La polizia locale della Valtenesi già la scorsa estate ha effettuato controlli in borghese, dispensando una decina di multe ed altrettante denunce per atti osceni.
Così facendo, però, gli agenti sono diventati volti noti agli esibizionisti della zona.
Che, non appena avvistavano movimenti sospetti nella zona, si facevano trovare coperti di tutto punto e non in atteggiamenti perseguibili.
A questo punto serve un continuo ricambio di uomini, a cui il Comune da solo non può far fronte.
"La prima soluzione a medio termine spiega l'assessore, con delega al Parco, Giancarlo Talamazzi è rafforzare i controlli con un intervento congiunto di tutte le forze dell'ordine, carabinieri, polizia locale, guardia di finanza (si sono dimenticati la forestale).
Ma per fare ciò non basta il solo Comune.
Abbiamo contattato la prefettura, con la quale avremo un incontro nei prossimi giorni, che si sta attivando per venirci in aiuto".
Nel frattempo sarà potenziata anche la presenza di cartelli che espongono l'ordinanza, dal momento che quelli posizionati lo scorso anno sono stati divelti.
Poi, bisognerebbe rendere più accessibile la zona, allargando anche i sentieri, e programmando un calendario di attività per creare un continuo andirivieni di persone.
"Si potrebbero predisporre, per esempio, zone di sosta e gioco prosegue Bertini con palloni aerostatici, aree per pic-nic, per birdwatching, recuperando anche il bosco.
E' auspicabile anche che vengano realizzati percorsi ciclopedonali e di trekking a cavallo, oltre che percorsi di scuola di roccia e di snorkeling".
Attività, sostiene Bertini, per le quali il Comune avrebbe bisogno di un sostegno dalla Provincia o dalla Regione.
16 luglio 2006

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